SOCIOOGIA: LA NASCITA DELL'INDUSTRIA CULTURALE

 LA NASCITA DELL'INDUSTRIA CULTURALE

L'espressione industria culturale indica il complesso dei soggetti e delle attività economiche che, nella società industriale avanzata, si occupano della produzione e della distribuzione di beni e servizi culturali. Al mondo dell'industria culturale appartengono: il mondo dell'editoria, le case discografiche, l'industria cinematografica ed i mezzi di comunicazione di massa. 

Quando parliamo di industria abbiamo in mente il complesso delle attività produttive che trasformano le materie prime in merci di consumo. Si tratta di un fenomeno che avviene grazie all'investimento di ingenti capitali e all'uso di macchinari che permettono la realizzazione in serie di una grande quantità di prodotti. 

Il termine cultura identifica invece il complesso delle esperienze intellettuali di una civiltà, depositato nelle opere letterarie, musicali, artistiche e così dicendo. 

La produzione industriale è per definizione seriale e standardizzata, mentre le creazioni di cultura vengono associate ai concetti di unicità e originalità. 

La diffusione della civiltà culturale ha messo in confusione la linea di separazione tra la produzione tecnica e quella culturale. 

Il processo di industrializzazione ha agito sulla cultura in diverse vie: sia direttamente, attraverso le innovazioni tecnologiche che hanno permesso una più rapida realizzazione e distribuzione dei prodotti culturali; sia indirettamente, creando quelle condizioni, come la nascita della civiltà urbana e del tempo libero e l'affermarsi dell'economia di mercato, che hanno trasformato profondamente la natura delle produzioni culturali, tant'è che oggi bisogna riflettere sul termine "fare cultura".


DAI MANOSCRITTI ALLE "GAZZETTE"

Con l'invenzione della stampa a caratteri mobili per opera di Johann Gutenberg, si passa dal lento e paziente lavoro di trascrizione dei monaci benedettini, ad una nuova realizzazione dei libri più veloce che consente una maggiore circolazione dei contenuti culturali all'interno della società. 

Contemporaneamente a questa rivoluzione tecnologica avviene un cambiamento teorico-simbolico per quanto riguarda il mutamento del significato del "libro", che diventa un oggetto offerto ad un pubblico più ampio dei vecchi studiosi e intenditori medievali. Il rapporto tra lettore ed autore prende quindi la piega che conserva ancora oggi: una ristretta cerchia di autori che si rivolge a una massa di fruitori via via più estesa e indifferenziata. 

Grazie alla stampa vengono diffuse idee e conoscenze legate ai bisogni del tempo presente e i testi si legano alla domanda della società emergente. 

La necessità di una parola scritta legata alla concretezza e all'attualità si fa più evidente con la nascita, agli inizi del Settecento, degli antenati dei moderni giornali. Inizialmente erano prodotti di nicchia, rivolti ad un élite ricca e colta. Solamente nel secolo successivo negli Stati Uniti il giornale avrebbe cambiato significato e funzioni. 


LA STAMPA POPOLARE

Il 3 settembre 1833 a New York gli strilloni si aggirano per la città a vendere il "New York Sun", giornale editato da Bnejamin Henry Day. Lo slogan del giornale venduto ad un solo penni è "splende per tutti", per avvicinarsi ad un pubblico quanto ampio possibile.

Il giornale si distingueva non solo per la modalità di distribuzione, ma anche per i contenuti: articoli di cronaca locale, resoconti di delitti e di eventi scandalistici, notizie sensazionali. Questi nuovi elementi allettavano una nuova fascia di utenti che cercavano nel giornale un mezzo di svago ed intrattenimento. 

Il modello della stampa popolare fece la sua comparsa anche oltre oceano: nel 1836 a Parigi Emile de Girardin fondò "La Presse", di cui riuscì a dimezzare l'abbonamento grazie all'inserzione di annunci pubblicitari. Legando il quotidiano al pubblico da un lato e al mercato dall'altro, Girardin lo stava trasformando da un mezzo di informazione e di discussione di idee a vero e proprio "prodotto di consumo". 

La trasformazione del giornale in un prodotto di mercato diede il via alla nascita di nuove modalità di produzione e di consumo, tra queste il romanzo d'appendice (o feuilleton), inserto allegato alle pagine del quotidiano e contenente brani di opere narrative che venivano così divulgate presso la popolazione. 

Gli scrittori iniziarono così a scrivere appositamente per i giornali, formando un nuovo genere narrativo basato su precisi canoni: ogni puntata doveva ricollegarsi a quella precedente, cioé presentare situazioni e personaggi ricorrenti, allo stesso tempo doveva introdurre elementi di innovazione nell'intreccio e il suo epilogo doveva invogliare il lettore a conoscere il contenuto della puntata successiva. 

Il romanzo ad appendice è così un vero e proprio prodotto dell'industria culturale. 

I valori che sorgevano dall'appendice sono il trionfo del bene sul male, il populismo retorico, il riscatto sociale ecc. 


IL FUMETTO

Il 5 maggio 1895 Richard Outcault presenta per la prima volta una serie di storielle umoristiche ambientate in un vicolo degli slims newyorkesi; il personaggio principale è The Yellow Kid, un buffo ragazzino vestito di giallo, sul camicione sono riportate le frasi e battute delle vicende, ceh solo in un secondo momento verranno scritte nelle nuvolette. 

Visto il successo diventarono poi caratteristiche le strisce all'interno dei quotidiani.

Nascono poi altri personaggi che sono destinati a diventare dei veri e propri "tipi" caratterizzati con precisione sai dal punto di vista fisico che psicologico. 

Una data importante per la diffusione del fumetto è rappresentata dal 1915 anno in cui nascono le prime syndicate, cioè le agenzie finanziate alla commercializzazione dei comics, che assumono la proprietà di storie e personaggi, sottraendone la gestione ai quotidiani. 


LA FOTOGRAFIA 

La fotografia nasce inizialmente come strumento di raffigurazione di paesaggi e strutture architettoniche. Con il tempo però essa finisce per ritrarre anche soggetti umani. L'immagine fotografica diventa il simbolo del mantenimento dei legami affettivi che uniscono le persone. La fotografia è però un'immagine pubblica, di rappresentanza sociale. 


IL CINEMA

La parola cinematografia significa letteralmente scrittura del movimento. 

La società di fine secolo affidò al cinema il compito di rappresentare la condizione di mobilità che il sociologo tedesco Georg Simmel riconosceva come costitutiva dell'essere umano metropolitano, sottoposto al rapido e ininterrotto mutare delle stimolazioni sensoriali. 

Furono i fratelli Auguste e Louis Lumière a creare i primi apparecchi in grado di creare l'illusione del movimento con la rapida successione di fotogrammi, limitandosi per scopi documentaristici. 

L'utilizzo del cinema come strumento di comunicazione e di intrattenimento sociale nacque grazie a George Méliès in Francia e, soprattutto, David Griffith negli Stati Uniti. Con il primo la cinematografia diventò una messa in scena di situazioni fantastiche, al secondo dobbiamo invece la grammatica del cinema. Con loro il cinema divenne una vera e propria forma di spettacolo, cioè di "ri-creazione" della realtà attraverso la messa in scena. 

Fondata in Francia nel 1896 da Charles Pathè, nasce la produzione Pathè-Frères, che si distinse anche per un'opera generale di promozione della nuova arte attraverso il coinvolgimento di illustri personaggi della letteratura e della cultura. 

Negli anni successivi alla Prima Guerra mondiale l'industria cinematografica statunitense si sviluppò in modo vertiginoso. Il piccolo villaggio di Hollywood divenne in breve tempo la capitale del cinema e i suoi prodotti furono esportati anche al di là dei confini del continente americano. 


LA MUSICA

Il fatto che un brano musicale esistesse veramente solo durante la sua esecuzione generò un forte desiderio di "riprodurla". 

Fu, dapprima grazie all'invenzione del fonografo, e successivamente del grammofono che si riuscì nell'intento. Il grammofono entrò in breve tempo in tutte le case diffondendo veri e propri brani musicali, senza aver e un costo elevato. 

Con l'ampliarsi dell'industria discografica si iniziarono a registrare inediti nuovi da far conoscere al pubblico. Con il disco la musica diventò poi a portata di mano.

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