SOCIOLOGIA: FILM "THE TRUMAN SHOW"
THE TRUMAN SHOW
The Truman show è un film statunitense del 1998,
diretto da Peter Weir e prodotto da Lynn Pleshette. Il protagonista Truman è
interpretato da Jim Carrey, la pellicola è una satira fantascientifica, che si
occupa di rappresentare sul grande schermo una situazione paradossale in cui la
vita di un solo individuo diventa interamente soggetto di un reality show fin
dalla sua nascita.
La trama del film vede il trentenne
Truman Burbank vivere spensieratamente la sua vita, ignaro di essere il
protagonista di un programma televisivo che ne racconta ogni singolo attimo.
Truman vive in una città chiamata Seaheaven, che in realtà è un gigantesco
studio televisivo, situato all’interno di una cupola dove tutto è finto. Il
protagonista non sa di essere continuamente osservato da un immenso pubblico,
che nel corso del film ci viene anche mostrato, attraverso scene che li vedono
intenti a guardare Truman alla televisione. Nel programma non ci sono persone
che non siano attori, tutte le relazioni interpersonali che Truman ha sono
progettate dalla produzione, dalla moglie, al migliore amico, alla madre, sono
tutti attori.
Truman inizia a dubitare della
realtà della sua vita quando un faro cade dal “cielo”, da quel momento in poi
il protagonista mette in questione tutto quello che lo circonda, accorgendosi
della falsità di diverse situazioni. Quando Truman frequentava il college, si
era innamorato di una ragazza, Lauren, che la produzione non voleva che
frequentasse, eppure i due giovani erano riusciti a passare una serata insieme,
che viene bruscamente interrotta da un uomo della produzione il cui scopo è di
fingersi il padre e allontanare la ragazza. Lauren svela però a Truman la
verità, gli dice che niente di quello che vive è reale e che il vero nome di
lei è Sylvia. Il “padre” dice a Truman che la ragazza soffre di schizofrenia e
al protagonista viene fatto credere che lei si trovi alle Figi, facendo
crescere in lui il bisogno di evadere dalla sua piccola città.
Truman non si è mai dimenticato di
Sylvia e quando un giorno riconosce in una comparsa quello che doveva essere
suo padre, morto anni addietro per fargli temere il mare e reprimere la sua
voglia di scappare dalla città, il protagonista somma tutto insieme e si rende
conto che la realtà in cui vive è fasulla. Decide quindi di andarsene, prende
una barca e quando il regista si accorge di quello che sta succedendo, cerca in
tutti i modi di fermarlo, rischiando di ammazzarlo, ma Truman è deciso ad
andarsene. Alla fine del film, dopo un dialogo che Truman ha con il regista, il
protagonista lascia la finta realtà per andare nel vero mondo, dopo
probabilmente incontrerà Sylvia.
L’industria cinematografica nasce
in Francia e si sviluppa contemporaneamente anche negli Stati Uniti, ma è
grazie a Méliès e Griffith che il cinema divenne una forma di spettacolo,
ovvero una ricreazione della realtà attraverso la sua messa in scena.
In conclusione, per quanto il film
possa sembrare paradossale, sta in realtà rappresentando una società
controllata dai mass media, che plasmano la vita sociale a loro favore,
esattamente come il regista dello show della pellicola.
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