SOCIOLOGIA: LA STRATIFICAZIONE SOCIALE NELLA SOCIETA' CONTEMPORANEA

LA STRATIFICAZIONE SOCIALE NELLA SOCIETA' CONTEMPORANEA

OLTRE I CLASSICI

Le analisi di Marx e Weber, purché offrano una base per affrontare lo studio della stratificazione sociale, sono ormai lontane a noi e fanno riferimento ad un contesto storico-sociale a noi ormai lontano. 

L'idea marxiana, già messa in discussione da Weber, appare da rivedere in alcuni dei suoi aspetti. Ciò che oggi appare particolarmente discutibile è il giudizio dello studioso sul destino delle classi nel futuro della società industriale: Marx pensava che gli sviluppi del capitalismo avrebbero finito per radicalizzare l'antagonismo sociale tra una minoranza sempre più piccola ed una massa di lavoratori completamente proletarizzati; l'evoluzione ha però visto l'aumento di consistenza delle "classi medie" e la nascita di nuove professioni legate al mondo della tecnologia.

LE CLASSI MEDIE

Con il termine "classi medie" si intende la fascia di popolazione che si trova in una posizione intermedia tra la borghesia capitalista e la classe operaia. 

LE CLASSI MEDIE PER SYLOS LABINI

L'economista Paolo Sylos Labini (1920-2005), nel suo saggio sulle classi sociali pubblicato negli anni Settanta del Novecento, mette in evidenza la scarsa omogeneità dei ceti medi dal punto di vista della composizione sociale, delle professioni e dei redditi: essi comprendono gli appartenenti sia alla piccola borghesia, sia al campo della piccola borghesia impiegatizia, sai ad altre categorie particolari. Per questa sua eterogeità la fascia si presenta sprovvista di un codice sicuro e unitario di valori e pertanto, imprevedibile da un punto di vista della condotta sociale.

LE CLASSI MEDIE PER WRIGHT MILLS

Un quadro abbastanza spietato ancora attuale, ci è offerto in Colletti bianchi di Charles Wright Mills. Con l'espressione "colletti bianchi", l'autore designa quelle categorie professionali che l'espansione della burocrazia pubblica e privata ha posto come cuscinetto tra la borghesia imprenditoriale e i colletti blu. I colletti bianchi accettano passivamente i modelli culturali della società di massa, che li manipola per scopi a loro estranei. 


AL DI LA' DELLE CLASSI SOCIALI 

Un altro aspetto porta necessariamente a rivedere le tesi "classiche" sulla stratificazione sociale: il generale aumento di benessere che si è verificato nelle società industriali avanzate ha ridotto sensibilmente le disuguaglianze economiche delle condizioni di vita ha consentito alle classi popolari un accesso a beni e servizi che prima erano loro preclusi.

La sfera dei consumi è quella in cui si assiste ad un livellamento, almeno apparente, delle differenze sociali: a ciò è accompagnata una generale omogeneizzazione degli stili di vita. 

LE DISUGUAGLIANZE SOCIALI: OLTRE LA SUPERFICIE

La differenza di classe ha comunque ancora oggi, un peso rilevante nella vita delle persone. Le statistiche rivelano che chi nasce in una posizione sociale meno privilegiata e con un reddito più basso non ha le stesse opportunità di chi appartiene alle fasce più alte della società. Chi appartiene a un livello sociale più alto ha in genere anche maggiori probabilità di raggiungere un elevato livello di istruzione, e comunque di poter, grazie alla famiglia e gli strumenti di cui dispone, riuscire a superare le difficoltà.

NUOVE DINAMICHE DI STRATIFICAZIONE

In conseguenza dei forti flussi migratori contemporanei che hanno investito quasi tutti i paesi industrializzati e del formarsi di società molto variegate dal punto di vista della composizione etica, le dinamiche della stratificazione si sono modificate. 

Innanzitutto le comunità immigrate vengono ancora spesso percepite come gruppi sociali "a sé", la cui collocazione supera le tradizionali linee di demarcazione tra le classi: precari per posizione giuridica, con uno status professionale modesto, separati dal resto della popolazione sia fisicamente che culturalmente. Il meccanismo che può scattare in questa situazione è quella di una sorta di "compensazioni di status": confrontandosi con l'immigrato, l'individuo con una modesta posizione sociale tende ad accentuare la propria distanza rispetto a lui e a percepirsi più "in alto" nel sistema di stratificazione. 

Può anche scatenarsi anche un meccanismo opposto alla compensazione di status quando l'individuo percepisce il confronto con l'immigrato come a lui sfavorevole e tende quindi a valutare la sua posizione sociale in modo più negativo. 

Il fenomeno di deprivazione relativa, è il fenomeno per cui il confronto con standard ideali di riferimento o con lo status di altri individui o gruppi, percepito come più favorevole, incide in modo negativo e decisivo sul giudizio che le persone si formano sulla propria posizione sociale. Questo meccanismo riguarda anche la stessa realtà dei migranti.

LA MOBILITA' SOCIALE

L'articolazione della società in classi implica per gli individui la possibilità di passare da una classe sociale all'altra: questo fenomeno è definito mobilità sociale. La mobilità sociale si può verificare come discendente, quindi un mutamento verso il basso, ma anche come ascendente, un mutamento verso l'alto. 

Nel mondo occidentale, la stratificazione coesiste con la possibilità di avanzare all'interno della scala sociale, questo può avvenire nell'arco della vita di un individuo o nel corso di più generazioni. 

Esistono due tipi di mobilità sociali: la mobilità assoluta, data da un numero complessivo di persone che s spostano da una situazione sociale all'altra, e quella relativa, che consiste nel grado di uguaglianza delle possibilità di ciascuno di migliorare la propria posizione. 

Per le mobilità generazionali è importante evidenziare come queste siano spesso dovute a trasformazioni più generali del sistema produttivo.  

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